LIEVITO

Un’associazione che opera in un quartiere del centro storico organizza un soggiorno estivo per adolescenti nel parco naturale del Cilento. Una società sportiva che ha sede nel complesso in disuso dell’Albergo dei Poveri diventa un punto di riferimento per centinaia di giovani. Un museo di arte contemporanea apre i propri spazi a un laboratorio teatrale per ragazzi e ragazze di tutti gli strati sociali. Lievito indaga le relazioni tra questi gruppi di adolescenti e le loro guide adulte; i metodi didattici e le pratiche educative; le regole materiali e simboliche; il rapporto tra la forma dei luoghi e i corpi nello spazio. Intorno, come una cornice, le storie di Bruno Leone, maestro di guarattelle, e di Peppe Carini, maestro d’infanzia, a mostrare le radici profonde, le implicazioni e le contraddizioni di ogni rapporto tra allievi e maestri, ma anche le suggestioni politiche di un passato solo apparentemente remoto, in una città, Napoli, in cui la scuola non è mai stata l’unico luogo, e nemmeno il principale, dove imparare a vivere.

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rassegna stampa

  • Titolo Lievito
  • Nazionalità Italia
  • Anno di produzione 2021
  • Durata 70 minuti
  • Formato originale DV PAL
  • Formato proiezione DCP
  • Sottotitoli italiano

Regia e Fotografia cyop&kaf
Soggetto Luca Rossomando
Prodotto da Antonella Di Nocera
Montaggio Alessandra Carchedi
Montaggio del suono e mix Massimo Mariani
Correzione colore e coordinamento post produzione Simona Infante
Musiche Originali Antonio Raia, Renato Fiorito
Una produzione Parallelo 41
In collaborazione con Rai Cinema
Con il contributo di Regione Campania, Fondazione Film Commission Regione Campania
In collaborazione con Napoli Monitor
Ufficio Parallelo 41 Grazia De Micco, Claudia Canfora, Isabella Mari
Digitalizzazione Pellicole Passo ridotto
Assicurazioni 3GF srl consulenze assicurative

Dopo aver mostrato le avventure di un gruppo di ragazzi di strada napoletani nel film Il segreto, abbiamo continuato a interagire con bambini e adolescenti della città, usando “anche” la telecamera per interrogarci sulle nostre pratiche e sulle loro condizioni di vita, sui modi e le opportunità di ogni alleanza possibile. Lievito è il frammento di un percorso di osservazione e riflessione cominciato più di vent’anni fa. Ciò che mostra – il rapporto tra adulti e adolescenti nello spazio intermedio che cresce tra la strada, la famiglia e la scuola – è al centro della nostra poetica. Da questa vicinanza deriva anche il modo di filmare e in certi momenti l’incrocio quasi letterale tra le nostre azioni e la trama del film.
In un posto come Napoli, in cui la scuola non è mai stata l’unico e il più importante agente formativo per larghi strati della popolazione, indagare che cosa, dove, da chi e come apprendono oggi le nuove generazioni, comporta una ricognizione di ambienti e situazioni disparate. La crisi dell’assistenza sociale ha lasciato uno spazio con grandi potenzialità per una leva di educatori ed educatrici che sperimentano in sostanziale autonomia i propri metodi pedagogici. Il rapporto maestro-allievo è indagato qui nella sua fase costruttiva, ascendente. Restano appena accennate le zone d’ombra, le resistenze, e dilazionato in un tempo indefinito l’inevitabile momento in cui l’allievo comincerà a dubitare degli insegnamenti del maestro.
L’apprendimento procede per tentativi, richiede volontà, esercizio, convinzione. L’esperienza si costruisce nella vicinanza e nel rispetto degli altri. La nostra telecamera resta fissa sulle relazioni, non si allarga al contesto dell’intervento sociale in città, influenzato da troppi fattori per essere davvero all’altezza dei suoi proclamati obiettivi di emancipazione. Il cambiamento, se avviene, si produce innanzitutto nel rapporto con l’altro.
Due esili tracce, che avvolgono la trama principale, ci consentono però di approfondire lo sguardo. Nella storia del maestro di guarattelle Bruno Leone è il valore del passaggio di consegne, l’ininterrotta catena maestro-allievo che comporta ogni trasmissione di sapere. Peppe Carini, invece, ripercorrendo con l’aiuto di vecchi filmati la storia della Mensa bambini proletari a Montesanto, rievoca un periodo non così lontano in cui la relazione educativa era anche il presupposto per coloro, e non erano pochi, che intendevano mettere in discussione i consolidati assetti politici e sociali della città.

Un libro di 48 pagine, formato 10x15, che contiene oltre al film (scaricabile tramite Qr-code),
foto di scena e interventi scritti di: Luca Rossomando, Francesco Ceci, Salvatore Pirozzi, Goffredo Fofi

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  • grandmastercyop@hotmail.com
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